La mostra “Fakes. Il falso nell’arte da Annio ad Omero”, ideata da Vittorio Sgarbi e visitabile a Viterbo presso il Centro Culturale Valle Faul, è affiancata da un’interessante e particolare esposizione collaterale: “Franco Cordelli. Gatti e caricature”. Entrambe sono aperte fino al 20 febbraio 2023.
Contestualmente ai capolavori del falso nell’arte di Alceo Dossena e altri straordinari talenti quali Giovanni Bastianini, Icilio Federico Joni, Umberto Giunti, e senza dimenticare il contributo dato a questo avvincente e curioso capitolo dai figli della Tuscia Annio da Viterbo e Omero Bordo, si possono così ammirare anche le curiose realizzazioni di un personaggio molto conosciuto e amato in città.
Il professor Francesco Maria Cordelli, noto come Franco, è un medico pediatra stimato da generazioni di famiglie viterbesi, nonché a lungo impegnato nella vita politica, sociale e culturale del capoluogo della Tuscia. Ciò che pochi conoscono è la sua vena artistica che, nel corso degli anni, lo ha portato a dipingere simpatiche figure di gatti e ironiche caricature di personaggi locali, soprattutto del mondo sanitario e politico da lui assiduamente frequentato. Un modo inusuale per raccontare la città di ieri e di oggi.
I gatti su tela di Cordelli sono essenziali, stilizzati, sornioni, ognuno con l’iconica lisca tra i denti, a richiamare l’umorismo dei fumetti e dei cartoon. Scrive lo storico Antonello Ricci: “Questi gatti sono vere sfingi domestiche, poetici enigmi. Veri e propri emblemi araldici. Perché a Viterbo non si vive invano nella meraviglia di ciò che resta del sontuoso palazzo gotico della famiglia che seppe far grande il Comune guelfo alla metà del XIII secolo, tra l’assedio di Federico II e la turbolenta avventura del Conclave. Guarda caso, quella famiglia si chiamava Gatti”.
Le caricature, invece, costituiscono una vera e propria galleria di notabili viterbesi. In esse l’artista, cimentandosi con un genere intrigante ma anche rischioso, ricerca i tratti essenziali del soggetto e, manieristicamente, li parodizza. Quasi tutte in bianco e nero, le opere spaziano dal ritratto caratteriale alla vignetta con fumetto e battuta salace. Con pochi tocchi di pennarello, Cordelli – forse ispirandosi ai capolavori di un capostipite del genere come George Grosz – fa risaltare le fisionomie dei soggetti, puntando soprattutto sulle “criticità” del volto (rughe, labbra pronunciate, espressioni).
“Fakes. Il falso nell’arte da Annio ad Omero”, ideata da Vittorio Sgarbi e a cura di Dario Del Bufalo e Marco Horak con la collaborazione di Pietro Di Natale, è aperta a Viterbo presso il Centro Culturale Valle Faul (Via Faul 24/26) fino 20 febbraio 2023.
La mostra è promossa dal Comune di Viterbo, Assessorato alla Bellezza, con il coordinamento generale dell’Arch. Giovanni Cesarini, in collaborazione con Carramusa Group, Fondazione Carivit, Ferrara Arte, Mart, Ancit, Fondazione Cavallini Sgarbi e con il prezioso supporto della Fondazione Pallavicino di Genova.
Apertura: giovedì, venerdì, sabato, domenica ore 10.30-18.30. Ingresso 5 euro (gratuito under 12, disabili, possessori Viterbo Pass MuVi, possessori biglietto singolo siti MuVi, possessori biglietto mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina”). Info: 0761.222966.